Dana Méadbh
Dana Méadbh | |
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![]() Małgorzata Lipmann interpreta Dana Méadh in The Hexer | |
Dettagli | |
Altri nomi o titoli |
Danamebi Vivia Bloé-menmagde Vergine dei Campi l'Eterna |
Archetipo |
Dea della fertilità |
Venerata da |
Elfi, nani, umani e halfling |
Patrono di |
Natura, vita, fertilità |
Popolare tra |
Contadini, apicoltori e, più in generale, persone che vivono a contatto con la natura e la rispettano |
Menzionato/a in
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Dana Méadbh (oppure Danamebi) è il nome elfico della dea conosciuta anche come l'Eterna, la Vergine dei Campi, Vivia e Bloé-menmagde (secondo i nani). Comunica telepaticamente con coloro che la incontrano. Appare nel racconto "Il confine del mondo", dove si nasconde nei panni di Lille quando vive con i cittadini di Posada Inferiore.
“ | Sull'erba che ricopriva la radura camminava - no, non camminava, fluttuava - verso di loro una regina radiosa, dai capelli d'oro e dagli occhi ardenti, l'incantevole Vergine dei Campi ornata di ghirlande e di fiori, di spighe e fasci d'erbe. Alla sua sinistra trotterellava sulle zampe rigide un cerbiatto, alla sua destra frusciava un grande riccio. | ” |
— pp. ?, "Il confine del mondo", incluso ne Il Guardiano degli Innocenti
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Secondo l'antico libro noto intitolato "Physiologus", Dana Méadbh compare durante l'estate, all'incirca nel periodo tra Belleteyn e Lammas.
“ | "Vederla puoi durante la stagione estiva, dai Giorni dei Fiori e del Grano fino ai Giorni dell'Uva, ma più sovente durante la Festa della Falce, che gli antichi chiamavano "Lammas". Come Vergine Bionda si manifesta, tutta ricoperta di fiori, e tutto quanto vive, erba o animale è indifferente, la segue e da lei attratto è. Perciò ha come secondo nome Vivia. Gli antichi la chiamano "Danamebi" e grandemente la venerano. Perfino i Barbuti, sebbene dentro le montagne e non in mezzo ai campi essi vivano, la rispettano e la chiamano "Bloé-menmagde"." | ” |
— pp. ?, "Il confine del mondo", incluso ne Il Guardiano degli Innocenti
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Nella seconda edizione di Wiedźmin: Gra Wyobraźni[modifica | modifica sorgente]
Vivia è una divinità adorata nell'area della Dol Blathanna, la Valle dei Fiori, così come nel Kaedwen e nell'Aedirn, venerata dai contadini, apicoltori e tutto coloro che vivono grazie ai doni della terra e della foresta.
Può comparire tra i campi in un periodo compreso tra maggio e ottobre, ma più spesso durante Lammas, la Festa della Falce. Appare come una bellissima giovane dai capelli chiari e gli occhi radiosi, che indossa collane di fiori e una corona di erbe e fiori sul capo, circondata da animali e piante che si inchinano al suo passaggio.
I popolani non costruiscono templi o cappelle a lei dedicate. Viene adorata durante Lammas, quando i contadini le offrono in sacrificio cereali, verdure e frutti tra i campi, con la speranza che compaia nel loro villaggio durante quell'anno. Esistono storie che dicono che un giorno Vivia si stabilirà in compagnia di colui o colei che si contraddistinguerà da tutti gli altri. Perché, tuttavia, un'essere eterno che esiste, è sempre esistito e sempre esisterà, che ama la terra e tutto ciò che è vivo, dovrebbe legarsi ad un singolo luogo e una singola persona?
Si tratta dell'unica divinità adorata da uomini, elfi, halfling e nani. Anche se ciascuna delle razze la venera in modo differente dalle altre, tutte le mostrano il massimo rispetto.
Nel film e nella serie TV The Hexer[modifica | modifica sorgente]
Nel 7° episodio , "Dolina Kwiatów", della serie TV The Hexer, Dana Méadbh è interpretata da Małgorzata Lipmann.
Nel videogioco The Witcher[modifica | modifica sorgente]
Dana Méadbh viene menzionata nel gioco solamente nel glossario, nella voce sugli elfi. Si suggerisce che sia un'incarnazione della dea Melitele.
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