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Dal diario[]

L'anno 781 mise fine al regno elfico di Toussaint una volta per tutte: una storia lunga più di mille e cinquecento anni si era finalmente conclusa.
Gli elfi abbandonarono le loro città d'avorio e partirono per le montagne, portando con sé tutto quello che poterono e distruggendo tutto il resto. Tutto quello che non poterono sottrarre e non riuscirono a distruggere o bruciare, lo maledissero.
Divethaf, l'ultimo sovrano elfico, che nonostante le sue più di duecento primavere aveva ancora l'aspetto di un giovane uomo, era stato sconfitto. Piangendo sulle schiere dei suoi consanguinei periti in battaglia, accettò di inginocchiarsi dinanzi a Ludovic, il primo re umano di Toussaint (il quale, a onor di verità, non era un uomo vecchio ma era brutto come la notte dopo Saovine).
Tronfio come suo solito, Ludovic esclamò: "Guardatelo! L'elfo orgoglioso si inginocchierà davanti a me e dovrà baciarmi i piedi!". Per umiliare ulteriormente Divethaf, Ludovic decise che l'omaggio avrebbe dovuto svolgersi nel palazzo reale appena abbandonato. Il trono, sul quale Ludovic si adagiava mollemente, recava ancora i segni dell'incendio appiccato dagli elfi che avevano cercato di bruciare l'intero palazzo prima di andarsene.
Così, il fiero re elfico si inginocchiò davanti al re umano e gli offrì in sacrificio pane e vino, oltre al suo scudo e alla sua spada.
Senza lesinare sugli insulti, Ludovic accettò l'omaggio, ordinando poi immediatamente alle guardie di trascinare Divethaf all'esterno delle porte del palazzo e buttarlo giù per le scale, come fosse un accattone.
I testimoni affermano che l'elfo mantenne il suo contegno per tutto il tempo, ma quando fu lasciato solo, Divethaf si asciugò il sangue dalla faccia e giurò una crudele vendetta al re, vendetta che sarebbe arrivata da una pietra fredda quanto il cuore di Ludovic.
Non gli fu possibile però mantenere la parola, perché nel 782, prima che la cerimonia dell'omaggio venisse rinnovata, Divethaf spirò a fianco dei pochi soldati che gli erano rimasti, quando gli abitanti di Toussaint decisero di celebrare l'anniversario della resa elfica con il massacro dei non umani alle pendici del Monte Gorgone. Pochi sopravvissero.
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